i NoCentraliAPI ad Eco&Bio: dall’AERCA a COP15

Ieri, 29 novembre, alla giornata conclusiva della fiera Eco&Bio di Ancona, come preannunciato, alcuni attivisti dell’Assemblea Permanente, hanno presenziato


l’entrata della fiera con bandiere e volantini (LEGGI IL VOLANTINO), per sensibilizzare i presenti sullo stato delle cose in merito alla prossima scadenza della dichiarazione AERCA


per il nostro territorio, e sull’imminente Conferenza ONU di Copenaghen, che vedrà presente una nostra delegazione durante le iniziative di protesta,


insieme alle iniziative in tema che svolgeremo sul territorio.


Invitiamo a partecipare alle prossime iniziative di dicembre al centro Pergoli di Falconara:


giovedì 10/12 ore 17.30 “Da Kyoto a Copenaghen, parliamo del clima, passando da Falconara”

venerdì 18/12 ore 17.30 “Tornando da Cop15…testimanianze, immagini e impressioni”


Intanto giovedì prossimo saremo in Regione per incontrare la Commissione regionale sulla sanità e per esprimere la necessità di approfondire lo studio epidemiologico e le altre iniziative di tutela sanitaria per i cittadini dell’AERCA.


Il testo completo del comunicato…

 


Dall’AERCA a Copenaghen…
Ancona, Falconara e larga parte della Bassa Vallesina, un’area di 85 kmq e con oltre 200 mila
abitanti, che comprende quasi l’intera Provincia, è stata dichiarata Area ad Elevato Rischio di
Crisi Ambientale (AERCA) nel 2000 e sottoposta ad un Piano di risanamento regionale dal 2005.
Le principali cause delle “gravi alterazioni degli equilibri ecologici nei corpi idrici, nell’atmosfera e
nel suolo che comportano rischio per l’ambiente e la popolazione” sono la compresenza nello stesso
territorio di industrie fortemente inquinanti e a rischio di incidente rilevante (secondo la legge
Seveso bis), il petrolchimico e la centrale elettrica Igcc dell’API su tutte, e di grandi infrastrutture
(dal porto all’aeroporto, alle molte reti di trasporto viario e ferroviario), il cui traffico è aggravato da
un’eccessiva presenza di mezzi pesanti e trasporto di merci pericolose.
A quasi dieci anni da quella dichiarazione troppo poco è stato fatto, e anzi il rischio concreto
per il nostro futuro sarà quello di ritrovarci, dopo l’imminente scadenza della dichiarazione
AERCA, che per gli attuali termini di legge non può superare i 10 anni, un territorio ben
peggiore e più a rischio di prima.
E mentre le grandi scelte e i piani di risanamento sembrano poco più che belle parole rimaste sulla
carta, e gli ingenti finanziamenti stanziati hanno messo in opera, nel migliore dei casi, apparati di
progettazione controllo e monitoraggio tanto elefantiaci quanto sordi e impermeabili ad ogni istanza
di cambiamento, alla crisi ambientale si è aggiunto il concreto rischio per la salute delle
persone (come testimonia il recente studio epidemiologico su Falconara e le altre Città vicine
alla raffineria API), e quella del lavoro.
Infatti la gran parte dei complessi industriali, non solo continuano ad inquinare, ma si dimostrano
incapaci di rispondere alla crisi, mentre le energie rinnovabili si confermano già da tempo foriere di
nuovi posti di lavoro, produttività, crescita generale e compatibilità ambientale…
In 10 anni non solo si è fatto poco per progettare e indirizzare verso un modello di sviluppo altro,
ma si sono invece poste le basi per ulteriori impianti inquinanti e scarsamente remunerativi per il
territorio, ad esclusivo interesse di forti gruppi corporativi, a danno di cittadini e lavoratori tutti, e
che produrranno una ulteriore svalutazione e degrado del nostro territorio.
Non possiamo permettere che alla scadenza prossima del Piano di risanamento
regionale la Bassa Vallesina resti Aerca non di nome ma di fatto: reclamiamo una
autentica riqualificazione produttiva ambientale e sanitaria del nostro territorio.
Per tutto questo dall’AERCA marchigiana una delegazione dei movimenti locali parteciperà alle
manifestazioni in occasione della Conferenza Onu sui cambiamenti climatici che si terrà verso
la metà di dicembre prossimo a Copenaghen. A Copenaghen oltre 20 mila delegati degli stati,
delle multinazionali e degli organismi internazionali, dovranno prendere atto degli insuccessi e dei
ritardi nell’applicazione del Protocollo di Kyoto, dell’insufficienza delle misure sinora intraprese per
il contenimento delle emissioni e del riscaldamento del pianeta, con le conseguenze devastanti che
ormai sono non più singolari ipotesi catastrofiste bensì una realtà ben presente e riscontrabile nei
piccoli come nei grandi disastri locali e globali.
Un modello responsabile oltrechè della crisi economica e finanziaria in corso, delle
devastazioni ambientali e dei disastri climatici, cui manca il coraggio, perchè troppo ancorato
all’interesse momentaneo di pochi, di agire scelte per il bene comune e per il futuro di tutti.
E se a Copenaghen i “grandi della terra”, decideranno di non decidere, allora saranno i tanti piccoli
movimenti che si incontreranno a Cop15 a prendere la parola.


Intanto invitiamo a partecipare alle prossime iniziative di dicembre al centro Pergoli di Falconara
giovedì 10/12 ore 17.30 “Da Kyoto a Copenaghen, parliamo del clima, passando da Falconara”
venerdì 18/12 ore 17.30 “Tornando da Cop15…testimanianze, immagini e impressioni”


Assemblea Permanente NoCentraliApi www.nocentraliapi.noblogs.org

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