Domenica 26 con le bandiere "NoCentraliApi" in Città
Mercoledì 29 partecipazione all’assemblea cittadina di Chiaravalle (sala comunale Ex-Cral, Piazza Garibaldi, ore 21.00) sulle nuove centrali elettriche che vorrebbero imporre nella Bassa Vallesina
Venerdì 31 attraverseremo nuovamente le strade cittadine in una nuova passeggiata della salute per la Città, concentramento al Centro Commerciale Le Ville, quartiere Palombina, ore 17.30
il comunicato dell’Assemblea che promuove l’iniziativa dopo che oggi, giovedì 30 ottobre, l’ennesimo teatrino orchestrato da Brandoni e la dirigenza API è andato in scena:
insieme alla firma ufficiale della convenzione Brandoni/API, dopo oltre 5 anni l’Amministrazione falconarese firma il protocollo d’intesa Api/Regione del 2003, sancendo la definitiva resa delle istituzioni allo strapotere dei petrolieri.
ALCUNE IMMAGINI DELL’INIZIATIVA DI VENERDI’ SCORSO 31 OTTOBRE NEL QUARTIERE DI PALOMBINA…
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Alcune immagini della manifestazione nel quartiere di Palombina di venerdì scorso 31 ottobre, in cui si sono presidiate e informate varie zone e strade del quartiere, e distribuite bandiere e materiale informativo…
…il corteo
le bandiere…
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slide completo con altre immagini della giornata
Questa mattina, Domenica 26 Ottobre 2008, un gruppo di cittadini falconaresi aderenti all’Assemblea Permanente NO CENTRALI API si è iscritto ed ha partecipato alla gara podistica non agonistica organizzata dalla ASD Atletica Falconara nell’ambito della 15ma Maratona regionale Memorial Mattioni.
Il gruppo, come altre società sportive, ha indossato la propria pettorina con su scritto NO CENTRALI API e ha distribuito a chi ne faceva richiesta, i drappi da appendere ai balconi ed alle finestre per manifestare la propria contrarietà alla realizzazione di due nuove centrali elettriche che si aggiungerebbero alla attuale raffineria e centrale termoelettrica.
Circa 50 sono i drappi che sono stati richiesti e distribuiti a cittadini e podisti. Inoltre il passaggio degli atleti NO CENTRALI API è stato sottolineato con applausi e consensi nei quartieri e tra gli stessi podisti.
Si sottolinea altresì un tentativo di censura da parte di sconosciuti che hanno richiesto l’intervento dei Vigili Urbani per la rimozione ed il sequestro di drappi NO CENTRALI API appesi provvisoriamente con nastro adesivo nella zona di concentramento degli atleti di NO CENTRALI API, in Piazza Mazzini.
L’episodio non è stato stigmatizzato pubblicamente grazie al civismo del gruppo di cittadini/atleti dell’Assemblea Permanente che ha anteposto al fatto, il doveroso rispetto nei confronti degli Organizzatori, di tutte le Società e dei singoli podisti partecipanti alla splendida iniziativa.
Il tentativo di censura è stato però contestato con fermezza alla pattuglia di Vigili Urbani intervenuti, presso l’ufficio del comando municipale in via Cavour.
La compresenza, nella stessa piazza Mazzini, di numerosi manifestini e volantini – dagli argomenti più disparati – affissi provvisoriamente con nastro adesivo come appunto i drappi NO CENTRALI API verso i quali il Comune non ha preso alcun provvedimento di rimozione e l’intervento mirato solo nei confronti dei drappi dell’Assemblea Permanente, non lascia dubbi sul fatto che sia in atto una palese operazione di oscuramento e di strisciante repressione del dissenso espresso, democraticamente, pacificamente e civilmente, dai cittadini nei confronti delle due nuove centrali elettriche della Società API.
Se qualcuno ha l’aspirazione di erigersi a gendarme della raffineria API è libero di far richiesta di arruolamento in un qualsiasi istituto di vigilanza privato che espleta apposito servizio per l’azienda.
I Vigili Urbani del Comune di Falconara M.ma sono pagati dalla collettività dei falconaresi ed il loro intervento non può essere arbitrariamente indirizzato a impedire ad una molteplicità di cittadini di esprimere pubblicamente e civilmente una preoccupazione riguardo la propria salute minacciata dal progetto di un privato!
Assemblea Permanente NoCentraliApi
Sadam e Api, i comitati e la politica.
Ieri sera (mercoledì 29 ottobre), a Chiaravalle si è svolta una assemblea pubblica organizzata dal comitato contro le nuove centrali Api e dal comitato contro la centrale Sadam a Jesi.
Ero presente, e dopo aver ascoltato gli interventi degli organizzatori, ho chiesto di esprimere le mie perplessità, ma ho dovuto prendere atto che, evidentemente non c’era molta voglia di ascoltare.
Credo che le assemblee pubbliche, per dirsi tali, dovrebbero servire a dialogare, a fare in modo che siano discusse le opinioni di tutti i cittadini, e che, così come è giusto chiedere alle istituzioni di ascoltare le voci dei Comitati, così sia altrettanto necessario il contrario. Non si possono mettere veti a chi si fa portatore di idee divergenti e di dubbi legittimi.
Mi dispiace ammetterlo, ma il comitato contro la centrale biogas di Jesi non ha dimostrato nei fatti questo tipo di necessario atteggiamento interlocutorio.
Nonostante, da sempre, soprattutto durante la mia recente attività parlamentare in Commissione Agricoltura, io abbia nutrito molti dubbi circa la produzione di biogas, per i motivi che dirò, ieri sera ho semplicemente detto che la salvaguardia di posti di lavoro non può essere ignorata, ma che deve essere considerata una necessità al pari della salvaguardia della salute, dell’ambiente e dei diritti di tutti.
La produzione di biogas, infatti, pone molte perplessità. In breve: se sia “utile”, oltre che economicamente vantaggioso, usare prodotti alimentari per produrre energia, e questo vale sia per i cittadini consumatori quanto per gli agricoltori produttori; se il bilancio energetico sia positivo, a fronte dell’utilizzo di materie prime provenienti da paesi lontani (costi di trasporto, etc, etc.) e non di meno considerando che spesso certe coltivazioni incentivano la distruzione di foreste e ambienti naturali, oltre che fomentare lo sfruttamento di manodopera locale a basso costo a vantaggio delle solite multinazionali. Inoltre, si sono già verificati casi di aumenti vertiginosi di prezzi di materie prime a causa di queste pratiche, proprio in quei paesi dove le stesse coltivazioni sono la base dell’alimentazione delle popolazioni indigene, vedi il mais in Messico e altre situazioni. Da questo, la forma di produzione di biogas da incentivare, sarebbe solo quella che sfrutta i materiali residui della produzione agricola, sfalci ed altro, come da indicazioni europee. Poi, premesso questo, ieri sera sono passato ad analizzare la situazione locale. Eppure, gli organizzatori sembra abbiano ascoltato solo la seconda parte del mio discorso, ovvero quella in cui appoggiavo la posizione del Sindaco di Jesi, volta ad accettare la firma della Convenzione con la Sadam, al fine di garantire la cassa integrazione speciale per i lavoratori dell’azienda.
La questione è molto complessa, e riguarda i posti di lavoro, l’attività degli agricoltori, la cassa integrazione speciale, la tutela della salute, la salvaguardia dell’ambiente, e non in ordine di importanza. Trovo pericoloso cavalcare l’onda emotiva dei timori per la salute, dovuta a tutta una serie di scandali e pratiche di malapolitica, per attaccare tutti coloro che osano esternare dubbi, che richiedono riflessioni. I cittadini devono poter valutare sulla scorta di dati certi e forniti da tecnici e specialisti, la politica deve saper ascoltare e valutare, ma poi deve agire per il bene collettivo, cercando di ridurre al minimo i danni e gli inconvenienti, e i lavoratori, che siano uno, cento o mille, non sono fattori secondari, sono carne viva. Mi è sembrato veramente inopportuno agitare i soliti fantasmi dell’antipolitica, purtroppo anche da parte di chi ha sempre fatto politica attivamente. Perché Politica è semplicemente agire per il bene comune, e non può essere confusa con certi atteggiamenti di singoli “politici”, allo scopo di interdire la possibilità di avanzare argomentazioni da parte di tutti, anche di chi fa politica, da sempre, con passione e dignità.
Da parte mia, ho cercato di parlare dei rischi eventuali legati all’oleodotto, che dovrebbe attraversare la bassa valle del fiume Esino, da Jesi a Falconara transitando per tutta Chiaravalle, che considero un ulteriore problema, oltre a quelli già elencati, e invece sono stato tacciato di superficialità e chissà di quanto altro non detto..
Ho cercato di argomentare la mia diffidenza sia nei confronti dei dirigenti della Sadam che di quelli dell’Api, parlando delle diverse volte in cui non hanno rispettato gli impegni assunti, come in occasione della dismissione dello zuccherificio.
Mi hanno accusato di non volermene occupare, di fare melina, mentre ho chiesto semplicemente di valutare le ragioni di tutti, di vagliare tutte le possibilità. Probabilmente ho cercato anche di fare delle provocazioni, per sollecitare l’ascolto di ogni posizione, ma questo non è piaciuto, tanto che addirittura si è arrivati a tirare fuori la questione dei costi della politica e degli stipendi dei parlamentari, per raccogliere facili applausi e zittirmi, dato che anch’io porto su di me la colpa di essere stato deputato.
Quello che mi premeva sottolineare, era la necessità di discutere, di ascoltare, e anche di non considerare la vicenda Sadam come una questione esclusivamente jesina, perché l’aria e l’acqua non sono chiuse in compartimenti stagni che coincidono con i singoli territori comunali. Anche questo argomento è stato snobbato da chi aveva indetto l’assemblea, invece io ritengo sia importante che le amministrazioni imparino ad agire collettivamente, a consultarsi a vicenda. Mi rivolgo a tutti, in questo caso al sindaco e al consiglio comunale di Jesi, in quanto i Comuni limitrofi non possono essere considerati territori residui o da interpellare solo quando le cosa non vanno bene, per chiedere solidarietà. La tutela della salute dei cittadini non può essere affrontata con logiche localistiche, e perché le politiche messe in campo siano efficaci, occorre che le amministrazioni collaborino senza pretese di superiorità.
Ieri sera, invece, mi è sembrato che alcuni volessero solo far vedere quanto sono bravi, considerando le voci discordanti solo “rumori” da soffocare. Ho sempre diffidato dei santoni, e ieri ne ho avuto la conferma, eppure, oltre determinati atteggiamenti, il problema esiste, e tutti dovranno farsene carico.
Claudio Maderloni
Inizia un nuovo corso, via libera alle centrali termoelettriche La raffineria s’impegna a istituire un osservatorio con cui monitoraregli aspetti ambientali e la sicurezza
Sottoscritta la convenzione tra Comune e azienda. Fine di ogni controversia legale
La pace con l’Api vale tredici milioni
FALCONARA – Sottoscritta ieri mattina in Comune la convenzione fra l’ente e la raffineria Api che non solo chiude tutti i contenziosi legali, ma secondo il sindaco Goffredo Brandoni, “apre una nuova era nei rapporti fra la città e l’azienda”. “Fra i danni fatti dalle passate amministrazioni di centrosinistra – ha fatto notare Brandoni – c’è anche questo, il non aver mai voluto portare avanti un dialogo sereno con l’Api”. Adesso il Comune guidato dalla maggioranza di centrodestra ha deciso di cambiare registro perché, come ha fatto notare l’assessore al bilancio Marina Mancini, “una azienda come questa ha tutto l’interesse ad avere rapporti pacifici sul territorio”.
“Questo – ha precisato l’assessore all’ambiente Matteo Astolfi – è l’avvio di un percorso nuovo e ci saranno benefici su tutti, con la massima trasparenza da entrambe le parti”. Primo vantaggio per il Comune i tre milioni di euro che arriveranno a seguito della transazione legata ai contenziosi civili ed amministrativi e grazie ai quali, ha precisato la Mancini, “siamo riusciti a chiudere gli equilibri di bilancio”. Pilastro dell’accordo il “nulla osta” del Comune alla realizzazione, da parte dell’Api, di due nuove centrali termoelettriche a ciclo combinato della potenza di 580 Mwe. “Impianti di nuova generazione e della massima efficienza – ha chiarito Mauro Sartori, ad di Api Nova Energia – grazie alle quali potremo migliorare i parametri ambientali. Le nuove centrali non solo non aumenteranno le emissioni inquinanti della zona, ma le diminuiranno. E’ il punto di partenza di uno sviluppo virtuoso, avremo un sito competitivo e molte occasioni di lavoro”. Giovanni Cogliati ad di Api che ha evidenziato l’obiettivo di “costruire insieme qualcosa che sia più che tollerabile, aumentando gli investimenti per contenere le emissioni”, si è detto compiaciuto per l’atteggiamento dell’amministrazione che “accoglie gli stimoli di una imprenditoria sana”. La convenzione firmata da Brandoni e Ferdinando (presidente di Api energia e Api nova energia) e Ugo Brachetti Peretti (presidente di Api anonima petroli italiana e di Api raffineria porterà al Comune circa 13 milioni di euro: i tre della transazione legale, un milione di euro di una convenzione del 1997 e, nell’ipotesi di analoga deliberazione autorizzativa alle costruzione delle due centrali da parte della Regione Marche e del conseguente Decreto del Ministero delle Attività Produttive, l’Api verserà, a titolo di compensazione, altri 6.600.000 di euro. Inoltre, in forza di un Decreto dello Stato giungeranno, attraverso il Ministero, arriveranno al Comune ulteriori 2.300.000 di euro per opere di mitigazione dell’impatto ambientale. Infine sarà costituita una Fondazione, alla quale parteciperà il Comune, con lo scopo di offrire supporto finanziario ad iniziative, opere e strutture comunali dedicate alla tutela dell’ambiente e della sicurezza.
Circa dieci milioni di euro saranno interamente devoluti per le opere pubbliche e di risanamento ambientale. L’Api, inoltre, si impegna: a non superare gli attuali livelli di emissione degli inquinanti, anzi ad abbatterli con il continuo miglioramento dei sistemi produttivi; a costituire, d’intesa con il Comune, un osservatorio con cui monitorare gli aspetti ambientali e la sicurezza; a favorire il massimo coinvolgimento delle imprese di Falconara nei lavori di costruzione delle centrali e a utilizzare, conseguentemente, manodopera locale.
MARINA MINELLI
Sì alle centrali Api, il Comune incassa 3 milioni
FALCONARA – Convenzione e Protocollo d’Intesa con l’Api, doppia firma in Comune. La nuova politica nei rapporti tra l’azienda e la città voluto dal sindaco Goffredo Brandoni passa anche per il recupero del passato. Ieri il sindaco ha firmato, presenti Ugo e Ferdinando Brachetti Peretti, proprietari dell’Api, il Protocollo d’Intesa del 2003 con il quale la Regione aveva rinnovato la concessione all’azienda fino al 2020. La fine di una spaccatura (anche la Provincia aveva siglato il documento, ndr) che andava avanti da cinque anni, dopo che il consiglio comunale di allora si era detto contrario al rinnovo della concessione. Al contempo è stata formalizzata anche la convenzione con la quale Falconara ha detto di sì al progetto di centrali elettriche da 580 mw mettendo la pietra tombale su tutti i contenziosi in corso con l’Api per 3 milioni di euro. Il primo cittadino ha voluto ricordare che, grazie alla convenzione con la raffineria, entreranno entro dicembre due milioni di euro nelle casse comunali derivanti dalla chiusura dei contenziosi, mentre un altro milione giungerà a gennaio. «Con questi tre milioni abbiamo potuto chiudere correttamente gli equilibri di bilancio lo scorso 30 settembre – ha proseguito Brandoni – è senz’altro un accordo storico per tutta la città». L’Ad Api Mauro Sartori ha precisato, invece, che queste due nuove centrali avranno un’efficienza del 60%, contro il 38% dei vecchi impianti che verranno smantellati, e che le emissioni di Co2 saranno ridotte. «Spero che questo rapporto con il comune sia duraturo – ha commentato Sartori –. I partiti sensibili all’ambiente dovrebbero prendere esempio da questo accordo dato che si utilizzerà lo stesso gas delle moderne auto a gpl e che e garantirà la fornitura di gas per tutta la Regione ad un prezzo inferiore rispetto ad oggi».
A.R.
altre foto della gara podistica e dell’incursione nocentraliapi qui:
http://beppegrillo.meetup.com/…thread/5401481/10
questa mattina Radio Center music con diretta su E-TV, ha riportato la notizia dei cittadini che ieri partecipando alla manifestazione podistica hanno indossato i drappi “NOCENTRALIAPI” è stato sottolineando che hanno ricevuto applausi lungo il percorso.