SABATO 14 MARZO MANIFESTIAMO A FALCONARA CONTRO LE CENTRALI API E PER IL DIRITTO ALLA SALUTE NELL’AERCA

Dalla lettera (testo completo) ai cittadini dell’AERCA, che in questi giorni l’Assemblea sta diffondendo

QUELLO CHE PRIMA ERA SOLO UN SOSPETTO ORA E’ UNA CERTEZZA:
A FALCONARA, CHIARAVALLE E MONTEMARCIANO UNO STUDIO DELL’ISTITUTO
NAZIONALE DI TUMORI DI MILANO RILEVA NELLA POPOLAZIONE
UN AUMENTO CONSIDEREVOLE DI LEUCEMIE E LINFOMI, ED UN ECCESSO DI RICOVERI DEI BAMBINI AFFETTI DA MALATTIE RESPIRATORIE

IL NOSTRO TERRITORIO, GIUDICATO DALLE ISTITUZIONI ZONA AERCA,
RIENTRA
TRA I 50 SITI PIÙ INQUINATI D’ITALIA

I CITTADINI RIUNITI NELL’ASSEMBLEA NOCENTRALIAPI
RITENGONO INUTILE E DANNOSO IL PROGETTO API
DI COSTRUIRE DUE ULTERIORI CENTRALI ELETTRICHE DA 580MW:
INUTILE PERCHE’ PUNTANDO INVECE SU ALTRI TIPI DI PRODUZIONE ENERGETICA  SI CREEREBBERO PIU’ POSTI DI LAVORO.
DANNOSO PERCHE’ OCCORRE INVECE CHE VENGANO ABBASSATI SUBITO I LIVELLI D’INQUINAMENTO,IN QUESTA AREA
SIAMO GIA’ OLTRE I LIMITI TOLLERABILI.

Sabato 14 Marzo partecipa alla manifestazione,
inizio ore 16.30 da Piazza Mazzini a Falconara.

ADÈ BASTA!  NO ALTRE CENTRALI TERMOELETTRICHE API !

 

 

NO ALLE CENTRALI API: PER FALCONARA E PER L’INTERA BASSA VALLESINA PRETENDIAMO L’APPLICAZIONE DEL PRINCIPIO DI PRECAUZIONE SULLE SCELTE

PRODUTTIVE CHE SI ADOTTERANNO NELL’AREA AD ELEVATO RISCHIO DI CRISI AMBIENTALE (AERCA) IN CUI VIVIAMO!


Dal 2005 nelle nostre città di Falconara, Chiaravalle e Montemarciano si è svolto uno studio epidemiologico che analizza le cause di una maggiore concentrazione di casi di tumori del sistema emolinfopoietico: principalmente leucemie e linfomi.

Lo studio è stato condotto dall’Istituto Nazionale di Tumori di Milano in collaborazione con l’Agenzia Regionale per l’Ambiente delle Marche. Sappiamo per certo che queste malattie sono causate dagli inquinanti presenti in maniera elevata nei comuni di quest’area, giudicata dalle istituzioni Area ad Elevato Rischio di Crisi Ambientale, e che rientra tra i 50 siti più inquinati d’ Italia ed uno dei 12 siti inquinati di interesse nazionale da bonificare.

Dato che gli organi istituzionali e sanitari ancora non hanno provveduto ad informare i cittadini sui pericoli effettivi per la nostra salute, allora ve li forniamo noi.


L’Indagine ha dato forte sostegno all’ipotesi di un eccesso di rischio di morte per tumore emolinfopoietico suggerendo l’avvio:

a) di immediati interventi di prevenzione primaria per la riduzione/eliminazione dei

fattori che hanno determinato tale eccesso;

b) di un stringente programma per il controllo ambientale da promuovere nel corso

dei processi di contenimento del rischio;

c) di un programma specifico di controlli sanitari della popolazione esposta.”


Inoltre sempre in questi anni il nostro territorio è stato oggetto di studio per un eccesso di ricoveri dei bambini affetti da malattie respiratorie:


Gli eccessi di ricoveri ospedalieri dei bambini residenti in alcuni comuni dell’AERCA per asma riscontrati nel periodo indagato (1997-2007) indicano che la problematica sanitaria sembra essere rilevante e quindi meritevole di ulteriori conferme, approfondimenti ed indagini specifiche”.


Non ultimo, dai recenti dati ARPAM del gennaio scorso riguardo le centraline di monitoraggio delle polveri sottili PM10, risulta come da Senigallia fino ad Ancona, passando per Falconara e Montemarciano, i superamenti della soglia limite siano “continui” e “allarmanti”, raggiungendo già in un solo mese quasi la metà del numero di “superamenti consentiti” durante tutto l’anno.


Tutto questo si inscrive in un contesto nel quale sono già troppo numerose le fonti di rischio e di inquinamento presenti nel nostro territorio. Infatti in un fazzoletto di terra esistono già:


  • solo nel territorio di Falconara Marittima una enorme Raffineria, una centrale elettrica IGCC(che brucia scarti della raffinazione) da 280Mw, un aeroporto, svincoli stradali e ferroviari con notevole traffico, l’area ex Montedison dismessa e ancora da bonificare.

  • nella vicina Jesi esiste già una centrale a metano di 120MW, a cui forse si aggiungerà una centrale a biomasse.

  • un’altra centrale turbogas è attiva a Camerata Picena.


Partendo da queste semplici ma inequivocabili premesse riteniamo inutile e dannoso il progetto Api di costruire due nuove centrali elettriche per un totale di 580Mw , con le consequenziali infrastrutture marine e terrestri che estenderanno la presenza invasiva della Raffineria ben oltre il suo sito attuale: circa 2 kilometri di metanodotto e oltre 9 di elettrodotto, estese fino a Jesi, Marina di Montemarciano, Chiaravalle e Monte SanVito, oltreché a Falconara Marittima.

Viste le allarmanti e preoccupanti conseguenze ambientali e sanitarie riteniamo che in questa area non si debba più produrre un solo Kilowatt di energia che provenga da combustibili fossili.

Pretendiamo invece che, come suggerito dallo studio epidemiologico, vengano abbassati da subito i livelli d’inquinamento.

Ciò comporta una netto cambio di direzione da parte di tutte le istituzioni comunali, provinciale e regionale che si indirizzi concretamente verso la tutela, la bonifica e il risanamento della bassa Vallesina.

Soprattutto considerato che il progetto delle megacentrali Api si pone in netta antitesi con il Piano Energetico Ambientale Regionale, il Piano di Risanamento AERCA, il Piano di Tutela e Risanamento della qualità dell’aria, il Piano di Assetto Idrogeologico, il Protocollo di Intesa regionale per il rinnovo della concessione, il Piano territoriale di coordinamento della Provincia di Ancona, e con i vari Piani Regolatori dei comuni interessati.


Rimaniamo al contrario stupiti da chi, come l’amministrazione comunale di Falconara Marittima, invece di prendere seri provvedimenti per abbassare i livelli di inquinamento, si rende responsabile del mancato rispetto per la salute dei cittadini stipulando accordi con la Raffineria e promuovendo le nuove centrali, sicure fonti di rischio sanitario.


C’è chi invece è sicuro che un altro futuro sia possibile: un futuro capace di rispettare la salute e l’ambiente, che salvaguardi gli attuali posti di lavoro ed anzi crei nuove prospettive per una maggiore occupazione in tutta la Vallesina. Un futuro possibile solo se valorizzeremo quelle risorse economiche al momento parzialmente espresse come turismo, commercio ed economia generata dallo sviluppo dell’energia prodotta attraverso le cosiddette fonti rinnovabili (eolico e fotovoltaico principalmente).

 

 

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One Response to SABATO 14 MARZO MANIFESTIAMO A FALCONARA CONTRO LE CENTRALI API E PER IL DIRITTO ALLA SALUTE NELL’AERCA

  1. CONDIVIDIAMO IN PIENO L’APPELLO CONTRO LE DUE CENTRALI, E SIAMO ANCHE NOI FAVOREVOLI (DA ANNI), AD APPLICARE IL PRINCIPIO DI PRECAUZIONE AD OGNI INNOVAZIONE SCIENTIFICA E TECNOLOGICA.
    PROTEGGERE LA NOSTRA SALUTE E’ IL PRIMO PUNTO FERMO.
    PROTEGGERE I NOSTRI CIBI, LA NOSTRA TERRA, E L’ARIA E’ IL SECONDO PUNTO FERMO, CHE SI RICOLLEGA DIRETTAMENTE AL PRIMO.
    L’ASSOCIAZIONE CONSUMATORI UTENTI ACU MARCHE, L’UNIONE INQUILINI, IL MEETUP DI ANCONA SOLIDARIZZA IN PIENO.
    saluti
    carlo

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